< I consigli di Marta Civettini
C’è un po’ di confusione in merito all’idoneità di questo cereale per i celiaci, per cui cercherò di fare chiarezza in questo articolo. L’avena è considerata dalla normativa europea un cereale contenente glutine. Questo a causa delle frequenti ibridazioni e contaminazioni, soprattutto con frumento, segale e orzo, che avvengono durante la raccolta, il trasporto, la conservazione e la lavorazione.
Per i celiaci il consiglio è quello di consumarla solamente se riporta la dicitura “Senza glutine” sulla confezione.
ATTENZIONE PERÒ‘: Il board scientifico dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC) consiglia il consumo di prodotti a base di avena ai celiaci solo in completa remissione clinica e sierologica della malattia e che stiano seguendo una dieta senza glutine da almeno due anni. Questo perché nel primo periodo della diagnosi potrebbe provocare ipersensibilità. Ovviamente riguarda anche i prodotti a base di avena commercializzati con la dicitura “Senza glutine” sulla confezione.
Per i primi due anni sono quindi sconsigliati i tarallini all’avena di ForAlle, ma non preoccupatevi, l’azienda ha pensato proprio a tutti, offrendo tantissimi gusti tra cui quelli alle olive nere, al finocchietto, al pomodoro e origano, alla cipolla, e ovviamente anche i classici all’olio extravergine di oliva.
Passati due anni, quindi, e se siete in remissione, potete reintrodurre l’avena, ma consiglio di farlo sempre sotto controllo medico e dietistico, per monitorare un’eventuale insorgenza di ipersensibilità.